martedì 15 febbraio 2011

Sud Problema o Risorsa

Il Sud Italia , il Meridione, il Mezzogiorno d’Italia sono tutti termini usati per identificare una determinata porzione del territorio della nostra amata Nazione, siamo giunti all’anniversario dei 150 anni dell’Italia Unita ma ancora ci si continua a soffermare sulle medesime problematiche che riguardano il Sud. Si continua a parlare senza trovare, di fatto, una soluzione al problema . A questa parte dell’Italia a me molto cara, ritengo che ancora nessun uomo di governo a prescindere dalla corrente politica, abbia mai fino ad ora cercato di trovare una soluzione al problema. Ma : “ Siamo certi di non possedere strumenti in grado di risolvere questo stato dei fatti”? Una risposta io me la sono data, forse sbaglierò ma ne sono convinto,  parlando da cittadino di questa terra e sentendomi toccato in prima persona, sento di affermare che il vero problema per il Sud è il pensiero che il Sud è un problema Se per un attimo pensiamo al Sud come ad una risorsa per la nostra Nazione , come la motrice per risollevare l’Italia intera(UNITA) da questa recessione che da un paio di anni ci ha messo in ginocchio , allora riuscirete a capire perché sono convinto di quanto  detto prima. Pensiamo alla Calabria, mia terra di origine, punto strategico del mediterraneo circondata da una mare stupendo, da montagne ricche di vegetazione e di ossigeno , da un ambiente un climatico molto favorevole in cui è la luce del sole a predominare, che insistentemente irradiano tutto il territorio, ma che costantemente noi tralasciamo di guardare o lo facciamo in modo superficiale. La Calabria possiede ricchezze tali per cui mi sento di affermare  che: “può bastare a se stessa”; come del resto la Sicilia, splendida isola in grado di affascinare chiunque vi si rechi, terra piena di colori : dall’azzurro del mare, al giallo del sole, al rosso del fuoco, al verde degli alberi , paesaggi che il resto dell’Italia fatica a riconoscere. La Puglia,tacco dello stivale, terra di storia e di tradizioni al pari delle prime due regioni, in cui vi sono risorse dell’agricoltura che nessuno ha mai considerato tali, mi riferisco alla genuinità dei prodotti agro-alimentari come l’olio di oliva, il vino, i frutti o ai prodotti artigianali di questa terra, ricchezze non sempre riconosciute. La Campania, terra in cui non vi è solo la spazzatura, come  recenti immagini trasmesse dai telegiornali hanno portato nelle nostre case, ma terra ricca di industrie casearie che producono i “veri” latticini e non alimenti che solo lontanamente assomigliano loro perché posseggono l’essenza del latte e non  l’elemento principe, di cui tutti ne conosciamo i benefici nutrizionali. Infine, abbiamo: le più piccole terre del Meridione, la Basilicata assieme al Molise, situate rispettivamente una nel cuore del Sud e l’altra ai confini oltre i quali si vedono solo il benessere e la prosperità. Riallacciandomi a quanto detto prima, all’espressione in cui dico che il Sud “basta a se stesso”, non ha bisogno di nessuno, spiego il mio pensiero: noi cittadini di questa nazione e, in particolare di questa parte di essa, vorremmo avere solo la possibilità di dimostrare il nostro operato, di essere messi nella condizione di lavorare, l’etichetta di furbetti , scansafatiche, vagabondi, cialtroni, mafiosi e nullafacenti ci ha stancati, mi arrogo il diritto di parlare a nome di tutti i cittadini del Sud, metteteci alla prova e dotateci degli strumenti che possiede il resto del Paese, o meglio, dateci la possibilità di costruirci il futuro con le nostre mani, siamo cittadini che abbiamo gli stessi diritti di chi dice di pagare le tasse anche per noi , siamo stanchi di viaggiare su treni che non si possono definire tali, mezzi di trasporto sfruttati dai troppi anni di utilizzo, e solo in ultimo, ceduti a noi. Siamo stanchi di impiegare ore e ore sull’autostrada A3 , siamo stanchi di avere ospedali in cui non vi sono pronto soccorsi efficienti anche se nel campo della medicina rappresentiamo l’eccellenza; i migliori medici del nostra Nazione sono miei conterranei costretti a trasferirsi in altre parti d’Italia per dimostrare l’efficienza del proprio operato e per salvare la vita di migliaia di persone ma altrove, solo perché da noi non ci sono gli strumenti o le strutture adeguate. Siamo stanchi di sentire che al porto di Gioia Tauro si scarica solo merce contraffatta, droga e materiale tossico. Questi sono solo alcune tematiche su cui vorremmo soffermarci, dateci la possibilità di esprimere le nostre potenzialità, metteteci nelle condizioni di poter lavorare onestamente. Lo sappiamo fare, abbiamo bisogno di avere al timone gente che crede in noi, vogliamo avere amministratori capaci di guardare aldilà del il proprio “orticello” , il clientelismo non è una pratica del cittadino meridionale ma di chi amministra la sua terra. Un’affermazione ripetuta costantemente è la seguente: “Per fare questo servono anche i Soldi , giusto!” Però è troppo semplicistico limitarsi ad affermarlo, senza essere in grado di dare una risposta alla domanda, nel momento in cui ci si trova nell’effettiva necessità di reperire le risorse necessarie. Penso ad una delle possibili soluzioni per poter cercare di recuperare concretamente questa realtà dei fatti: mi riferisco nello specifico all’enorme incidenza che i costi della politica hanno nelle casse del bilancio statale, accettato oramai come dato di fatto senza aver mai cercato di migliorare la situazione. Nessuno mette in dubbio che il peso della responsabilità di cui è investito ogni politico sia riconosciuto anche da un punto di vista economico, ma non credo che ciò possa ricadere in maniera esorbitante sulle tasche dei cittadini. Faccio un esempio: il rimborso per le spese elettorali riconosciuto ai partiti, non potrebbe essere destinato in parte alle Regioni del Sud per apportare qualche miglioria a livello di infrastrutture? Perché ritengo che sia sufficiente il compenso che il partito in qualche misura, ma in particolare i singoli politici, ricevono per la loro attività migliorativa. Qualche “spicciolo” potrebbe essere recuperato facendo a meno delle province e delle amministrazioni secondo me inutili , riversando il personale assunto alle dipendenze delle stesse, sul territorio Regionale, anche presso l’ amministrazione, che avrebbe risorse umane comunque già pagate, senza la necessità di utilizzare le cosiddette “consulenze esterne”, che comporterebbe altro esborso di denaro pubblico. Per quanto riguarda le amministrazioni comunali, esse lamentano spesso carenza di personale, altro esempio su cui dirottare il personale. Con l’aumento del personale, l’amministrazione  il cui ruolo è quello di offrire assistenza al cittadino, potrà sicuramente garantire maggiori servizi e qualità in con una maggiore tempestività. Ci si può domandare allora: “dov’è il risparmio?” Domanda ovviamente lecita , che può trovare una risposta che consiste, nell’ azzerare i costi sostenuti dal comparto politico e “dell’indotto”, in questo modo  facendo ameno delle province, non ci sarà la necessità di avere un uomo con il relativo entourage che le governa. Si risparmia? Secondo me tantissimo. Questa è un idea paventata da qualcuno ma mai attuata , secondo me dovuta al fatto che ad alcuni componenti di partito non sarebbero più garantite: né poltrone su cui sedersi, né relativi benefit annessi. Un altro motivo di  spreco di denaro, secondo il mio parere, è da attribuire all’esistenza delle innumerevoli società connesse alle amministrazioni, società che gestiscono ingenti somme di denaro, di cui la maggior parte destinato ai compensi dovuti ai componenti del Consiglio di Amministrazione stesso, ai politici: parliamo di società di capitali nate con l’unico scopo di generare profitto fine a se stesso, ma che hanno sempre bilanci in negativo. Ulteriore risorse potrebbero essere risparmiate dalle “ comunità montane “ , la cui esistenza in moltissimi casi potrebbe risultare inutile in quanto assorbe parte del denaro pubblico. In conclusione, penso che nell’avere espresso la mia opinione, posso essere stato chiaro su quello che intendo quando sento dire dagli altri “problema sud”, detto questo non voglio che il mio pensiero possa risultare  ipocrita e attribuire tutto ad una “cattiva” gestione della politica , ma ritengo che gran parte della responsabilità è di colui è a capo di una comunità e che decide su come gestire il patrimonio che ha disposizione. Una giusta e, soprattutto equa, distribuzione delle risorse economiche permette la nascita di nuovi posti di lavoro a chi, ripeto, ha tanta voglia di fare; garantisce la possibilità di avere servizi efficienti. Una migliore ripartizione degli stanziamenti, rende il Sud accessibile ai turisti che amano il nostro mare, le nostre montagne, i nostri prodotti alimentari. Garantire la giusta distribuzione degli investimenti e mettere a capo di strutture sanitarie dirigenti competenti, assicurano un miglioramento del servizio, anche per quanto riguarda la dislocazione territoriale degli ospedali, intendo dire  che è inutile tenere in piedi, ad esempio: quattro nosocomi in un raggio di distanza di 30 km l’uno dall’altro, se in ognuno di essi l’assistenza del pronto soccorso non è garantita, se non ci sono i macchinari necessari per fare una lastra o una tac, se all’interno degli stessi non sono presenti sale di rianimazione.
Mi domando, che senso ha mantenere strutture sanitarie fatiscenti e continuare a spendere soldi, se non si è in grado di garantire quelli che sono i servizi alla base della primaria assistenza in caso di bisogno, sarebbe sufficiente anche l’esistenza di un solo ospedale ma che sia efficiente! Secondo me una scelta in tal senso, assicurerebbe un miglioramento della qualità del servizio offerto.  Il  Sud ha solo bisogno di uomini e donne che sanno amministrare, noi cittadini rappresentiamo una risorsa disposta a collaborare in vista di un unico obiettivo: lavorare al meglio, ma  che deve essere aiutata e motivata dimostrare quanto vale e non essere assimilata, a priori, ad un problema!

3 commenti:

  1. guardate in quale realtà viviamo e guardate cosa risponde monti in questa intervista a la7 dopo un servizio sul lavoro a catanzaro...
    http://youtu.be/L95oh5N1p_w

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  2. io credo che il problema della nostra terra sono le sanguisughe la mafia i politici corrotti e quelli che pensano ai propri interessi...poi ci si mette anche il fatto che si stanno per tagliare i fondi statali ai comuni e saremo in un bel mare immaginate voi di cosa.
    Paghiamo le tasse allo stato ma in buona parte non godiamo degli stessi privilegi che vengono riservati al Nord..cioè le tasse non vengono reinvestite nel cittadino e nel suo territorio, o quando lo è stato fatto, la mafia ha pensato bene di succhiare tutto...al Nord il territorio viene tagliato in lungo e in largo dalle vie di comunicazione, senza di queste il sud rimarrà sempre isolato, pensate che da catanzaro a bari ci si impiegano 6 ore come potete pensare di ottenere il turismo di massa?Il 90% del turismo calabrese riguarda Ex emigranti con famiglia annessa che ritorna nel proprio paesello per trascorrere la settimana di ferie...per non parla della tutela del territorio, una macchia di verde al Nord viene considerata oro e fatta attrazione turistica...qui da noi cosa si fa?la si deturpa e non si fa niente per metterla in risalto...come scrivevi tu abbiamo tante risorse ma fa molta rabbia vedere che non abbiamo niente di concreto, niente che fa completare la catena economica...in qualche modo viene sempre interrotta o dal prodotto reso scadente o dal servizio pessimo o dalla pretesa che molti calabresi hanno di voler ricevere un compenso enorme per un misero servizio...non ci sappiamo vendere...turismo a parte la nostra prima risorsa dovrebbe essere l'agricoltura abbiamo forse la maggior percentuale di terreno incolto, ciò significa che non sfruttiamo ancora il nostro patrimonio, su cosa ci sappiamo far valere?ci vorrebbe un ritorno all'agricoltura senz'altro non perderemo la dignità, piuttosto che lavorare sotto fantaziende che sfruttano, diventeremo terreno da terzomondo, manodopera a basso costo un po' come la cina e l'indonesia per le multinazionali. Dovremo far ritrovare la dignità anche agli extracomunitari che si fanno schiavizzare abbassando il costo del lavoro e rendendo le condizioni ancora piu' difficili per quelli che vogliono trovare lavoro, un po' come la concorrenza sleale.L'economia è tutta una catena se si interrompe un pezzo non va avanti il resto l'azienda non va avanti se non è richiesta la produzione da parte del consumatore che pero' deve avere i soldi e poterli avere deve avere un reddito e quindi un lavoro. Sul tirreno calabrese il turismo è maggiormente sfruttato la popolazione locale abita un po' piu' nell'entroterra mentre sulla costa trovano spazio villaggi e strutture turistiche sullo ionio ahinoi c'è una desolazione paurosa..molti trovano ciò affascinante dal punto di vista turistico che sa di selvaggio...ma cio' che è selvaggio è povero!

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